Rissa

Ecuador, scoppia la rivolta in carcere durante il censimento: almeno 15 morti

Alcuni reclusi si sono rifugiati sul tetto per sfuggire alla rissa nel penitenziario di Cotopaxi, una delle più grandi prigioni del Paese. Il 20 settembre erano state arrestate tre guardie carcerarie: tentavano di portare 500 proiettili all'interno

Almeno 15 detenuti sono morti ed altri 20 feriti dopo una rivolta in una delle più grandi prigioni dell'Ecuador, in America Latina, già teatro di violenze mortali in passato. 
Lo ha reso noto l'amministrazione carceraria del Paese sudamericano. Il carcere si trova a Cotopaxi, vicino alla città di Latacunga, al centro delle Ande.
Il National Comprehensive Care Service (Sna), l'istituto che controlla i penitenziari equadoregni, inizialmente aveva annunciato sei feriti, poi l'aggiornamento del tragico bilancio, dopo essere riuscito a riprendere il controllo della struttura. Sui social locali si sarebbe diffusa la notizia, che uno dei deceduti sarebbe Leandro Norero, accusato di essere a capo di una banda di narcotrafficanti.

Nelle diverse perquisizioni della polizia dopo gli scontri, la Polizia ha trovato diversi tipi di armi da fuoco, inclusi fucili, oltre a coltelli e grandi quantità di proiettili.

Ai media locali il vice direttore della Snai, Jorge Flores, ha spiegato che gli incidenti sono iniziati dopo questo lunedì, quando i detenuti del carcere di Latacunga stavano partecipando al censimento effettuato dell'istituto per raccogliere i dati, sulla popolazione carceraria del Paese. Poi è scoppiata la rissa, degenerata in rivolta. 
Intervenuti sul posto reparti di polizia, vigili del fuoco, e squadre di supporto delle forze armate.
Diversi detenuti si sono rifugiati sul tetto dell'edificio per cercare di evitare i problemi registrati all'interno.

L'Ecuador ha 36 carceri che ospitano più di 32.000 detenuti e in alcune di esse più di 400 sono stati assassinati dal 2020 in diversi scontri tra bande criminali rivali che si contendono il controllo dei centri carcerari.

Nel 2021 l'Ecuador ha sequestrato un record di 210 tonnellate di stupefacenti, principalmente cocaina. Confinante con Colombia e Perù, i maggiori produttori di cocaina del mondo, l'Ecuador funge da porto di partenza per le spedizioni di droga, principalmente verso gli Stati Uniti e l'Europa.  

L'anno scorso il Paese da 17,7 milioni di abitanti ha registrato un tasso di 14 omicidi ogni 100.000 persone, quasi il doppio rispetto al 2020. Ad agosto il governo del presidente Guillermo Lasso ha avviato un censimento dei detenuti per migliorare le condizioni di vita di fronte al sovraffollamento carcerario.